mercoledì 8 aprile 2015

Henri Selmer, in seguito affiancato dal fratello Alexandre (ottimo clarinettista), crea l'azienda Selmer nel 1885 fabbricando ance e bocchini per clarinetto. Nel 1898 inizia anche la costruzione di clarinetti, spostando la sede della società nel famoso indirizzo 4 place Dancourt, Paris.
I Clarinetti della Selmer, Paris sono presentati per la prima volta all'International Saint Louis Fair nel 1914, ed Henri Selmer vince una medaglia d'oro per i suoi strumenti, Nel frattempo il fratello Alezandre, che si esibisce con le migliori orchestre sinfoniche del mondo utilizzando i clarinetti prodotti dal fratello ofrre un importante contributo alle vendite ed alla diffusione del marchio.


Nel 1922 la Selmer costruisce il suo primo sax il cui nome è "Series 22" poi cambiato in "Model 22". Allora la ditta contava con 50 dipendenti con una capacità produttiva di 30 unità al mese. Il "Model 22" copriva l'intera gamma dei sax, incluso il C-Melody.
Model 22
Model 22
Model 22

 Nasce nel 1926 il nuovo e definitivologo della Selmer, quello che tutti i saxofonisti del mondo conoscono ed amano.
selmer 

Nello stesso viene presentato il "Model 26" e l'azienda conta con una forza lavorativa di 136 unità.
Model 26
Model 26

Nel 1928 inizia la vendita del "Model 28" che affianca nel catalogo della Selmer i clarinetti, i flauti, i corni inglesi e gli oboi.
Il 6 ottobre 1929 Selmer acquisisce la ditta Adolphe Sax & Co inclusi i suoi brevetti. Sempre nel 1929 viene creata Selmer-London.
Nel 1930, quando ormai l'azienda ha una forza lavorativa costituita da 175 unità che producono circa strumenti l'anno, viene presentato il modello "Cigar Cutter".
Cigar Cutter
Cigar Cutter

Nel 1934 viene presentato il modello "Radio Improved".
Radio Improved
Radio Improved








Ed ecco che nel 1936 l'azienda francese rivoluziona letteralmente il mondo del sax presentando il modelloBalanced Action, modello al quale nel 1937 viene aggiunto il Blanced C-Melody tenore.
Balanced Action
Balanced Action


Nel 1941 Selmer produce il suo sax con numero di matricola 30.000
Dalla fine della guerra la forza lavorativa era scesa a 80 unità ma già nel 1946 la produzione consisteva in 250 strumenti mensili.
Nel 1948 Selmer presenta il modelloSuper (Balanced) Action e Marcel Mule diviene tester ufficiale Selmer. In Italia, nello stesso anno, Monzino diventa distribbutore ufficiale Selmer (e lo rimarrà per molti anni).
Super Balanced Action
Super Balanced Action



Nel 1950 la produzione mensile è di 650 unità e Rene Lefèvre, figlio di Henri, entra nell'azienda.
Nel 1952 Selmer presenta il bocchino modello Soloist.

Nel 1954 inzia la produzione del sax probabilmente più famoso in tutto il pianeta. Il Mark VI.
Mark VI



Nel 1955 si raggiunge una produzione 900 strumenti al mese che diventano 1.000 nel 1958 grazie al lavoro di 370 lavoratori in forza all'azienda.
Il 28 giugno del 1962 viene prodotto il sax marchiato Selmer avente comenumero di matricola 100.000.
Nel 1968, muore Henri Lefèvre, già nominato presidente dell'azienda nel 1961. Gli succede Georges Selmer.
Nel 1981 viene presentato il modello "Super Action 80".
Nel 1986 vengono presentati i modelli contralto e tenore della nuova serie "Super Action 80 Series II" che è l'unico modello nel quale a tutt'oggi viene proposta l'intera gamma, dal sopranino al basso.
Nel 1993 viene presentato il modello "Super Action 80 Series III" nella versione soprano a cui nel 1997 segue la versione tenore e nel 1999 il contralto.
Nel 2001 viene presentato il modello "Reference" nella versione tenore. Il contralto seguirà nel 2003.


Stranamente nel sito della Selmer non si fa cenno al Mark VII, un buon strumento che ebbe certamente poca fortuna e che fu prodotto dal 1974 al 1980 tra il Mark VI ed il Super Action 80.




interviasta a Milani 
LA FAMIGLIA DEL SAX E LE SUE CARATTERISTICHE


Il sassofonosaxofono, o, semplicemente, sax, è uno strumento musicale aerofono ad ancia semplice. Il sassofono è inserito nella famiglia dei legni poiché, nonostante il corpo dello strumento sia normalmente di metallo (spesso di ottone, motivo per cui viene talvolta impropriamente inserito tra gli ottoni), ha tra i suoi antenati il flauto ed il clarinetto da cui ha ereditato la struttura (il suo inventore l'ha creato partendo dalla forma del clarinetto basso) ma non il materiale. L'emissione del suono è provocata dalla vibrazione di un'ancia, ricavata da canna comune (Arundo donax). La lunghezza della colonna d'aria vibrante (e quindi l'altezza del suono prodotto) viene modificata attraverso dei fori sul corpo dello strumento (controllati da chiavi). Fu inventato da Adolphe Sax nel 1841 e brevettato il 22 giugno del 1846. Ha avuto una grandissima e veloce espansione in moltissimi generi di musica grazie alle sue doti di espressività e duttilità.In generale la famiglia dei sax è presente in quasi tutti i generi musicali moderni (anche se è meno rappresentato nel rock e nella musica elettronica in generale): anche la recente tendenza verso la musica sintetica e campionata ha solo scalfito la sua popolarità. A causa della sua recente invenzione, nella musica classica il sassofono è un po' penalizzato dalla limitata letteratura, ma è tuttavia presente, anche con ruoli di rilievo, nelle orchestre sinfoniche (si ricordi l'assolo per sax alto in Il Vecchio Castello dai Quadri di un'esposizione di Mussorgskij orchestrati da Maurice Ravel nel 1922). Esiste inoltre un crescente corpus di musica cameristica originale per sassofoni (spesso in quartetto) e di trascrizioni. Dotato di una voce potente e di grande proiezione di suono, il sassofono ha un vasto uso bandistico (ad esempio è molto impiegato nelle bande militari statunitensi): per questo motivo fu quasi subito presente nelle prime formazioni jazz, un genere musicale di cui è diventato il simbolo.



La famiglia dei sassofoni, come concepita da Adolphe Sax, ha 14 membri, di cui solo sei sono ancora in uso. In ordine di altezza crescente gli strumenti sono questi.
  • il sassofono basso in si♭: anche questo è uno strumento che s'incontra raramente, con estensione di un'ottava sotto il tenore. Costituisce il basso fondamentale dell'orchestra standard di sassofoni.
  • il sassofono baritono in mi♭: è il sassofono di uso comune dall'intonazione più grave: viene suonato abitualmente senza particolari supporti (mentre gli strumenti più gravi vengono anche appoggiati a terra tramite treppiedi o sostegni simili). Tra i sassofoni comuni, si distingue per le dimensioni e la caratteristica voluta del collo. La sua estensione, una quinta sotto il tenore, va dal re♭1 al la3
  • il sassofono tenore in si♭: la sua estensione è una quinta sopra il baritono (dal la♭1 al mi4).  Si riconosce per via della caratteristica "gobba" del collo (Chiver).
  • il sassofono contralto o "alto" in mi♭: di uso comune, è esteso a partire da una quarta sopra il tenore (dal re♭2 al la4). Tra tutti gli strumenti della famiglia, è quello che offre il miglior compromesso tra dimensioni, peso, imboccatura, ergonomia delle mani e problemi d'intonazione: per questo motivo è spesso consigliato come primo strumento. 


  • il sassofono soprano in si♭: esteso a partire da una quinta sopra il contralto, dal la♭2 al mi5. I problemi di costruzione del soprano (i fori portavoce sono molto piccoli) lo hanno reso per molto tempo uno strumento con gravi problemi d'intonazione limitandone l'uso. 
  • il sassofono sopranino in mi♭: molto raro, strumento più acuto della tipica orchestra di sassofoni. Può presentarsi in due forme: dritto e curvo.
La famiglia di strumenti tagliati in do e in fa, per uso orchestrale, proposta e realizzata da Sax, è oggi completamente caduta in disuso.










Il sax è un ibrido tra il clarinetto, di cui conserva in sostanza il bocchino. Dopo aver realizzato svariati prototipi, Adolphe Sax approdò alla forma definitiva del sassofono adottando come materiale di costruzione l'ottone, in quanto dobbiamo sempre tenere a mente che l'utenza principale degli innovativi strumenti di Adolphe Sax era l'orchestra di fiati militare. Il legno, come è evidente, presenta tutta una serie di problematiche relative all'usura, ai cambiamenti di clima e di umidità che lo rendono inadatto alla vita militare. Rispetto al clarinetto, che ha un corpo cilindrico, l'inventore adottò un canneggio conico (simile a quello dell'Oficleide), che permetteva una maggiore proiezione del suono. Come l'Oficleide inoltre il sassofono è uno strumento "ottaveggiante": lo speciale sistema di foratura dei portavoci permette di conservare la stessa diteggiatura per l'ottava grave e per quella acuta.
Il sassofono è composto da cinque elementi principali: il bocchino, il collo (o chiver (EN) ) , il fusto, le chiavi e la campana. Negli strumenti di uso più comune (contralto, tenore e baritono) il bocchino e il collo sono separati e vengono montati sul corpo prima che lo strumento venga suonato. Corpo, chiavi e campana invece, costituiscono un corpo unico. 
Il sassofono viene suonato in piedi o seduti (più spesso per i modelli più pesanti o in situazioni orchestrali), ed è sospeso al collo del musicista tramite un apposito nastro (detto collarino) agganciato al corpo dello strumento. Esistono inoltre innumerevoli modelli di imbragature per scaricare più ergonomicamente il peso dello strumento. 









Anticamente il lavoro veniva svolto a mano: le lastre metalliche piane venivano avvolte intorno ad appositi stampi conici e saldate. La forma svasata della campana veniva ricavata tramite martellatura su apposite incudini in legno. I fori venivano praticati con apposite frese e le proiezioni cilindriche che fungono da appoggio alla chiave chiusa (detti caminetti) saldati sui fori. 
Nella moderna produzione in serie trovano ampio uso le presse ed una tecnica che prevede l'introduzione di acqua ad alta pressione all'interno dei fusti grezzi, per far aderire il metallo all'interno dello stampo conico. Inoltre i caminetti vengono normalmente estrusi da apposite macchine a controllo numerico: questo procedimento ha anche l'effetto di migliorare l'acustica dello strumento.
La lavorazione del fusto del sassofono prevederebbe una cosiddetta cottura, cioè una fase di lavorazione in cui il fusto viene portato ad alte temperature per favorirne la successiva risposta alle vibrazioni sonore. Successivamente vengono saldate a stagno tutte le colonnette su cui gireranno le chiavi ed altri elementi. Infine si cura la finitura superficiale (lucidatura, incisioni decorative, verniciatura o placcatura)
Infine, rimane insostituibile il lavoro manuale in tutte le fasi di montaggio, rifinitura e regolazione: queste lavorazioni vengono svolte con cura nel caso di strumenti professionali, con maggiore fretta e scarsa attenzione ai particolari nel caso di produzione in grande serie (per ovvi motivi di economia).




L'ancia è una lamina sagomata di legno (ricavata dai fusti di canna comune). Esistono anche ance ricoperte di plastica o realizzate in altri materiali (plastica, fibra di vetro, fibra di carbonio). Queste sono più omogenee e si adattano meglio del legno alle condizioni estreme di temperatura ed umidità, ma non hanno il calore del suono proprio del legno.

Negli strumenti ad ancia semplice (come i sassofoni), il suonatore comprime l'ancia tra il labbro inferiore  e la superficie piana del bocchino e soffia. Il getto d'aria così prodotto, oscillando dentro e fuori il canale delimitato dalla superficie dell'ancia e dalla cavità del bocchino, pone in vibrazione l'ancia stessa che funge così da emettitore del suono.
Il suonatore di sassofono produce il suono applicando le labbra all'imboccatura (conosciuto anche come bocchino o becco) fissata all'estremità più sottile dello strumento. Questo elemento presenta dimensioni variabili a seconda dello strumento a cui viene applicato, è realizzato in svariati materiali tra cui l'ebanite, vari tipi di metallo.

Il bocchino del sax è simile all'imboccatura del clarinetto dal quale deriva: internamente cavo, presenta un'estermità sottile (detta labbro) e – sulla faccia piana alla quale viene fissata l'ancia – una fenditura arrotondata che comunica con una cavità risonante interna (la camera): da qui vibrazioni vengono trasmesse al resto dello strumento attraverso l'accoppiamento con il collo.





Il sassofono è uno strumento traspositore. Questo significa che gli spartiti, per tutti i sax, vengono scritti nella stessa chiave (la chiave di violino) e nella stessa estensione (dal si♭ sotto al rigo al fa diesis sopra al rigo in chiave di violino, con poche eccezioni) ma il risultato sonoro è diverso a seconda dello strumento utilizzato. In altre parole, la nota effettivamente prodotta (nota reale) leggendo e suonando la stessa nota di posizione su due sax diversi è diversa: così un do scritto corrisponde a un mi♭ reale per un sax contralto e a un si♭ reale per un sax tenore.
Grazie a questa convenzione un sassofonista può cambiare strumento agevolmente (ad una nota scritta corrisponde sempre la stessa posizione delle dita) ma è obbligato a leggere musica scritta espressamente per il suo strumento. In assenza di questa convenzione, gli strumenti più gravi della famiglia dovrebbero leggere in chiave di basso, cosa che effettivamente avveniva in passato. Per la famiglia di sax oggi più diffusa (in si♭ e in mi♭) vengono dunque prodotti spartiti rispetto ai quali le note reali sono, rispettivamente, un tono sotto e un tono e mezzo sopra.



I sassofonisti più famosi

 Claude Delangle

Claude Delangle è un sassofonista classico francese. Insegna sassofono al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi, dal 1988. Ha giocato nel celebre " Quatuor Adolphe Sax Paris "con Jacques Baguet , Bruno Totaro un Jean-Paul Fouchécourt . Molto coinvolto negli anni '80 nello sviluppo del repertorio contemporaneo di tutti i sassofono famiglia s '. Egli è molto influenzato da Luciano Berio , Betsy Jolas e musica giapponese. Studia Sassofono con Serge Bichon al Conservatorio di Lione e Daniel Deffayet a Parigi.

Marcel Mule (24 giugno 1901-18 dicembre 2001) è stato un sassofonista francese .
Marcel Mule era conosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi sassofonisti classici, e molti pezzi sono stati scritti per lui, in prima assoluta da lui, e arrangiato da lui. Molti di questi pezzi sono diventati punti nella classica sassofono repertorio. Egli è considerato il fondatore del sassofono scuola francese e il sassofono solista più rappresentativo del suo tempo, essendo una figura fondamentale nello sviluppo dello strumento. Eppure, i suoi inizi sono stati molto umili.




 Jean-Marie Londeix (20 settembre 1932) è un francese sassofonista nato in Libourne che ha studiato sassofono , pianoforte , armonia e musica da camera .
Jean-Marie Londeix ha vinto il concorso internazionale di sassofono all'età di 15 anni.


Egli è il fondatore della "francesi Sassofonisti Association" e il "Comitato Saxophone Internazionale"
Alcuni famosi sassofonisti che hanno studiato con lui includono Richard Dirlam, Perry Rask, Russell Peterson, Ryo Noda , James umile, Robert Black, Ross Ingstrup, Juan Carlos Mazas, William Street, Christian Lauba e Jack Kripl - Vincitore del premio per Sassofono al Concorso Marcel MuleInternazionale per gli artisti musicali a Ginevra in Svizzera, 1970.



 Esecuzioni Di alcuni loro concerti:
Marcel Mule
Londeix
V. David
Delangle

Ryo Noda



 

Base midi Scaramouche



Compositori e brani musicali conosciuti per sax






Scaramouche,  è una suite in tre movimenti scritta dal compositore francese Darius Milhaud. Sotto lo stesso numero d'opera esiste in due diverse versioni scritte nello stesso periodo: per due pianoforti  e per sassofono e orchestra  sebbene la più conosciuta sia quella per due pianoforti.
Darius Milhaud
 Nel 1937 a Milhaud venne chiesto di scrivere una breve e briosa suite per due pianoforti dalla sua pianista e importante didatta Marguerite Long che voleva un nuovo brano da far suonare alle sue ex allieve Marcelle Meyer (già vecchia amica di Milhaud dai tempi del Gruppo dei Sei) e Ida Jankelevitch per l'Esposizione Internazionale del luglio di quell'anno. Milhaud approfittò di una sua recente composizione intitolata "Le medécin volant"; si trattava delle musiche di scena di una piéce teatrale dell'amico Charles Vildrac, adattamento per bambini di un'opera di Molière rappresentata per la prima volta il maggio precedente al Theatre Scaramouche negli Champs-Elysees. 

La vita

 Nel 1909 entrò al Conservatorio di Parigi sotto la guida di André Gedalge e Charles-Marie Widor, successivamente con Charles Koechlin. Abbandonato ben presto lo studio del violino, si dedicò alla composizione. Assunto in seguito come segretario da Paul Claudel, quando questi venne inviato a Rio de Janeiro come ministro plenipotenziario, Milhaud lo accompagnò e lì scoprì il folclore ed i ritmi sudamericani. In tale periodo entrò in contatto col compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos: i due strinsero una grande amicizia, diventando l'uno fonte di ispirazione musicale per l'altro. Nel 1918 Milhaud entrò in contatto con Cocteau e Satie ed entrò a far parte del "Gruppo dei Sei". Nel 1923, durante un soggiorno negli Stati Uniti, scoprì il jazz.
L'artrite reumatoide che gli venne diagnosticata lo portò infine alla paralisi costringendolo ad abbandonare quasi del tutto le sue attività. Nel 1971 venne comunque eletto all'Accademia delle Belle Arti.


 Jacques Ibert




  Jacques Ibert nasce 
 nel 1890 in Cité d'Hauteville 4, a Parigi, figlio di un commesso viaggiatore e di una borghese dalle spiccate doti musicali[1]. Studia al Conservatorio di Parigi sotto la guida di Emile Pessard, Paul Vidal e Andrè Gedalge[2]. Dimostra subito le sue ottime doti di compositore e nel 1919 vince il Prix de Rome grazie alla cantata "Le poète et la fée". Nel 1937 diventa direttore dell'Accademia Francese a Roma e dal 1955 al 1957 dirige l'Opéra-comique di Parigi.
Sarà considerato un tradizionalista per il suo attaccamento alla forma, alla concisione, alla chiarezza così come all'eleganza dello stile.

Ecco il compositore contemporaneo Jacques Charpentier



il compositore Jean Baptiste Singelee
 


  link utili:
  1.  Singelee 
  2. Brano di Milhaud
  3. repertorio sax 
  4. suite per sax soprano e pianoforte
  5.   musica contemporanea per sax 
File PDF
             Love theme (quartetto per sax)
 quartetto di sax
quartetto per sax 
Brano mp3